IL DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO
by Super User
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Jeni è una studentessa universitaria di 21 anni. Nonostante il suo rendimento accademico sia eccellente, durante l’ultimo anno è stata costantemente preoccupata dal fatto di non riuscire a passare gli esami e di essere respinta.

Quando i suoi compagni e professori tentano di rassicurarla, Jeni teme che stiano solo facendo finta di essere gentili con lei dal momento che è una studentessa così insicura. Jeni inoltre si preoccupa del fatto che sua madre possa ammalarsi e del fatto che i suoi amici le vogliano davvero bene. Sebbene sia in grado di riconoscere che le sue paure sono eccessive (ha amici che le stanno vicino, sua madre è in buona salute e, sulla base dei suoi voti, Jeni è uno degli studenti più brillanti della sua scuola), compie ogni sforzo possibile per controllare le proprie preoccupazioni. Ha difficoltà a dormire, spesso si sente nervosa e tesa e avverte parecchia tensione muscolare. Quando i suoi amici le hanno consigliato di iscriversi a un corso di yoga per imparare a rilassarsi, Jeni ha iniziato a preoccuparsi persino di questo, temendo che sarebbe stata la peggior studentessa del corso. “So che non ha alcun senso”, dice, “ma è il mio modo di essere. Sono sempre stata apprensiva. Mi preoccupo persino per il fatto di preoccuparmi così tanto!”.

Ognuno di noi prova preoccupazione, ansia e incertezza per il futuro. Si tratta di stati emotivi che ci aiutano a organizzarci e prepararci rispetto a possibili minacce, ma per alcune persone -come Jeni- lo stato di preoccupazione rispetto a diversi aspetti della vita (inclusi eventi minori) diviene cronico, eccessivo e irragionevole. L’ansia si manifesta come un’apprensione costante e pervasiva in tutte le situazioni della vita: ci si preoccupa per la propria salute, per l’incolumità dei propri familiari, dei problemi finanziari, per il proprio rendimento scolastico e lavorativo. Può presentarsi anche come sentimento di pericolo vago e indeterminato, per cui la persona che ne soffre si trova in uno stato di allarme costante. 

In questi casi può essere diagnosticato un disturbo d’ansia generalizzato (DAG), i cui criteri, secondo il Manuale Diagnostico DSM-5 sono:

A. Ansia e preoccupazione eccessive (attesa apprensiva), che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, relative a una quantità di eventi o di attività. 

B. L’individuo ha difficoltà nel controllare la preoccupazione. 

C. L’ansia e la preoccupazione sono associate a tre (o più) dei sei sintomi seguenti (con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi): 

1)  irrequietezza, o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle;

2)  facile affaticamento;

3)  difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;

4)  irritabilità;

5)  tensione muscolare;

6)  alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno o sonno inquieto e insoddisfacente). 

Spesso, le persone che soffrono di disturbo d’ansia generalizzato riferiscono di provare sintomi fisici persistenti: tremori, contrazioni o irrigidimenti degli arti superiori e inferiori oppure in sede cervicale e dorsale, cefalee, una più generale difficoltà a rilassarsi, respiro corto, affanno, palpitazioni, sudorazione, sensazione di “groppo in gola”, di “testa vuota”, disturbi gastro-intestinali. 

È un disturbo molto frequente, soprattutto tra le donne, che esordisce nella prima età adulta. Si stima che circa il 6% della popolazione ne abbia sofferto almeno una volta nella vita e il 60-80% riferisce di essere ansioso da sempre. Altri, con esordio in età adulta, riferiscono la comparsa in relazione a eventi stressanti. 

La terapia cognitivo-comportamentale ha mostrato un’efficacia sempre maggiore nell’aiutare le persone con un disturbo d’ansia generalizzato. Essa, di solito, affianca tecniche comportamentali, come l’insegnamento di tecniche per il rilassamento muscolare, a tecniche di ristrutturazione cognitiva utili a ridurre le cognizioni distorte e la tendenza a catastrofizzare eventi minori. Recentemente, sono stati dimostrati anche gli effetti terapeutici degli interventi basati sulla pratica della Mindfulness, volti a portare l'attenzione del soggetto in maniera non giudicante verso il momento presente.

Se pensi di soffrire di un disturbo d’ansia generalizzato, contattaci al Centro Clinico del Mandorlo Bianco per prenotare un colloquio. 

Centro Clinico Mandorlo Bianco