LA VOCE SI EDUCA
by Super User
in Blog
Hits: 917

La Logopedista del Mandorlo Bianco

La voce è il più straordinario strumento di comunicazione/ partecipazione alla vita.
Il pianto è la prima modalità di comunicazione ed è il più efficace sistema di interazione con la madre, la quale impara a distinguere necessità e richieste.
Con lo sviluppo del linguaggio la voce diventa espressione di contenuti e veicolo di emozioni e stati d’animo.

La voce è, anche intensità, ritmo, durata, forza e precisione di suoni vocalici e consonanti co-articolati.

Quando la voce perde di intensità, durata e si rilevano abbassamenti di voce, raucedine, si parla di disfonia, ossia, la difficoltà di produrre una voce “fisiologica” indotta da cause che posso essere organiche o funzionali.

A te è mai capitato dopo una serata danzante in discoteca o dopo aver cantato a squarciagola ad un concerto di esserti svegliato la mattina seguente afono?

Gli stati infiammatori, di origine virale, infatti, si risolvono nel giro di due settimane, mentre in caso di fatica, dolore cronico e abbassamento della voce è importante eseguire un controllo. Se la disfonia persiste da più di due settimane, si consiglia di sottoporsi a visita medica specialistica otorinolaringoiatrica o foniatrica che individua il piano terapeutico.

La terapia è correlata alla causa della malattia e può essere medica, chirurgica, riabilitativa logopedica o una combinazione di questi interventi.

Se il medico prescrive una riabilitazione logopedica è importante prendere in considerazione l’opportunità di effettuare delle sedute riabilitative dal logopedista che sarà in grado di dare indicazioni per un corretto e adeguato uso della voce.

Ritengo, infatti, che sia più importante apprendere delle buone norme di igiene vocale e acquisire una corretta respirazione diaframmatica, facendole diventare un comportamento della quotidianità, piuttosto che essere bravi pazienti nell’ esecuzione a domicilio di esercizi vocali.

Noti un’alterazione della voce nel tuo bambino/a dopo essere stato ad una festa di compleanno o aver partecipato ad una partita di calcio?

A questo proposito occorre fare una precisazione: bisogna ricordarsi, sempre che stiamo trattando un bambino che è scarsamente dotato di autoconsapevolezza, autocontrollo e autocritica.

Il bambino non sopporta la coercizione all’esercizio, non soffre della sua “brutta” voce e quindi la terapia limitata al soggetto sintomatico non ha molto valore, occorre cambiare lo stile di interazione familiare e intervenire sulla scuola.

“Curare la voce” (S. Magnani, -ed Franco Angeli)